È proprio vero che non serve più imparare il coding?

coding ai

Presentiamo di seguito le riflessioni su coding e AI di Giancarlo Facoetti(1), apparse in un suo articolo su Linkedin.

Il CEO di Nvidia recentemente ha dichiarato che, per le generazioni future, non è più necessario imparare il coding: “Everybody is now a programmer.”.

Dichiarazioni ad effetto a parte, secondo me sarebbe utile definire cosa è e a cosa serve il coding.

Se guardiamo l’evoluzione dei linguaggi di programmazione, nel corso degli anni siamo passati da sistemi poco user friendly ad approcci a più alto livello.

Circuiti stampati -> schede perforate -> linguaggio macchina -> assembler -> C -> C++ > Java / #NET -> Javascript / Python -> per arrivare alla celebre citazione di Andrej Karpathy: “The hottest new programming language is English”.

Ma l’essenza del coding non è mai stata nei linguaggi in sè. Il coding è un mezzo per dare le istruzioni giuste a un sistema in modo da renderlo in grado di risolvere problemi.

A scuola la programmazione si studiava con carta e penna disegnando flowchart, ed esistono ancora professori universitari che adottano questo approccio.

Cambia quindi la modalità di interazione, ma la capacità di astrazione, il pensiero logico, il problem-solving (e mettiamoci anche il saper identificare il problema giusto da risolvere), la gestione dei trade-off, rimarranno sempre necessarie.

E comunque il linguaggio naturale presenta delle ambiguità intrinseche che lo rendono difficilmente controllabile.

Se avessimo dato in mano a Kubrick il nuovo modello text-to-video di openai Sora, probabilmente avrebbe tentato e ritentato con prompt lunghi quanto un libro, nella speranza di ottenere le scene iniziali di “2001 Odissea nello spazio” esattamente come ce l’aveva in mente. (sposta una scimmia a sinistra, vicino all’obelisco, metti l’altra scimmia a destra, l’obelisco lo voglio più alto…bla bla bla…basta dammi la telecamera che ci penso io!).

In conclusione, tanto rumore per nulla.

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Nota a margine: il CEO di Nvidia è a capo di un’azienda che vende gpu, hardware fondamentale per far girare i modelli llm che tramite prompt possono generare codice sorgente, e che recentemente ha raggiunto livelli stellari in borsa (bolla o non bolla? Ai posteri l’ardua sentenza).

A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina….

(1) Giancarlo Facoetti – CTO Business Unit AI Solutions di Warrant Hub – Tinexta Group

 

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Definire ciò che si è non risulta mai semplice o intuitivo, in specie quando nella vita si cerca costantemente di migliorarsi, di crescere tanto professionalmente quanto emotivamente. Lavoro per contribuire al mutamento dei settori cardine della computer science e per offrire sintesi ragionate e consulenza ad aziende e pubblicazioni ICT, ma anche perche’ ciò che riesco a portare a termine mi dà soddisfazione, piacere. Così come mi piace suonare (sax, tastiere, chitarra), cantare, scrivere (ho pubblicato 350 articoli scientfici e 3 libri sinora, ma non ho concluso ciò che ho da dire), leggere, Adoro la matematica, la logica, la filosofia, la scienza e la tecnologia, ed inseguo quel concetto di homo novus rinascimentale, cercando di completare quelle sezioni della mia vita che ancora appaiono poco ricche.

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