Quando si desidera lavorare su un Raspberry Pi, di solito è complicato collegarlo direttamente a un monitor e preparare un set di mouse e tastiera. In alternativa, l’utilizzo di SSH (Secure Shell) o VNC (Virtual Network Computing) sono ottime opzioni. Tuttavia, quando ci si connette per la prima volta a un Raspberry Pi tramite VNC, è probabile che la risoluzione dello schermo sia troppo bassa e venga visualizzato solo l’angolo in alto a sinistra dello schermo. In questo caso, a causa dello spazio limitato per le operazioni, è difficile modificare direttamente la risoluzione tramite la connessione VNC, ma esiste un modo per risolvere il problema tramite la connessione SSH.
Prima di tutto, ci connettiamo al nostro Raspberry Pi tramite la connessione SSH e eseguiamo il seguente comando:
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1 |
sudo nano /boot/config.txt |
Successivamente, dovrebbe essere aperto un file utilizzando l’editor nano.
Prima di tutto, dobbiamo individuare le seguenti cinque righe e, se una qualsiasi di esse è commentata, DOBBIAMO DECOMMENTARE tali righe. Nota: imposta framebuffer_width e framebuffer_height alla tua risoluzione desiderata e imposta hdmi_group e hdmi_mode allo stesso valore presente nell’immagine sottostante.
Successivamente, scorriamo verso il basso e individuiamo le seguenti due righe e, se una qualsiasi di esse è decommentata, DOBBIAMO COMMENTARE tali righe.
Dopo aver completato tutte le modifiche, premi Ctrl + O per scrivere le modifiche e quindi premi Ctrl + X per uscire.
Infine, è necessario riavviare il Raspberry Pi affinché le modifiche abbiano effetto, esegui il comando:
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1 |
sudo reboot |
In questo momento, se ti riconnetti al Raspberry Pi tramite VNC, la risoluzione dovrebbe essere ripristinata secondo quanto riportato nell’editor nano (passaggi precedenti).
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Simone Candido
Simone Candido è un ragazzo appassionato del mondo tech nella sua totalità. Simone ama immedesimarsi in nuove esperienze, la sua filosofia si basa sulla irrefrenabile voglia di ampliare a 360° le sue conoscenze abbracciando tutti i campi del sapere, in quanto ritiene che il sapere umano sia il connubio perfetto tra cultura umanistica e scientifica.