Mars Lander Solo – La configurazione del software

Mars Lander Solo miner

Dopo aver conosciuto il Mars Lander Solo, in questo articolo ci occuperemo di come (ri)configurare il software per le nostre esigenze.

Vediamo di seguito come iniziare a lavorare con il prodotto. Dopo averlo scartato e controllato, occorrerà configurare la rete wifi (nota: è supportata solo la 2.4 GHz).

  1. Scollegare il miner dall’alimentazione e rimuovere la scheda microSD postaal lato dellla scheda.
  2. Collegare la microSD al proprio computer: potrebbe essere necessario un adattatore a seconda della posta presente sul computer). (Nota: non allarmarti se il tuo PC chiede di formattare la scheda, Windows non può gestire la supremazia di un file system Linux come si trova sulla scheda SD. Basta ignorare l’avviso e non formattare la scheda SD).
  3. Individuare il file chiamato “wpa_supplicant_backup.conf” che si trova nella cartella root della scheda SD.
  4. Modificare questo file con Notepad o (preferibilemnte) un editor equivalente, e cambia le sezioni ssid e psk con il nome wifi e password wifi. È importante mantenere le virgolette ” “. Impostare anche il prefisso del paese in cui ci si trova (IT).
  5. Salvare questo file con il nome “wpa_supplicant.conf” e assicurarsi che si trovi nella stessa directory di wpa_supplicant_backup.conf.
  6. Nota: il nome del file DEVE essere wpa_supplicant.conf, non wpa_supplicant.conf.txt quale Windows potrebbe provare a fare.
  7. Inserire la microSD card nel miner.
  8. Quando il Mars Lander si avvia, leggerà i dettagli del file wpa_supplicant.conf e aggiornerà il wifi di sistema in base all’SSID e alla passwordfornita nel file. Il sistema rimuoverà quindi il file wpa_supplicant.conf dalla directory principale al termine dell’operazione.

L’indirizzo IP del miner verrà quindi visualizzato sullo schermo. Questo potrebbe richiedere alcuni minuti dopo il primo avvio, per consentire l’espansione del filesistem dopo il primo boot.

Di seguito è riportato un esempio di file wpa_supplicant.conf. Occorre modificare modificare SSID e PSK per adattare le tue credenziali Wi-Fi personali.

Il “codice paese” segue le specifiche ISO/IEC a due caratteri, ed è unico per il paese in cui si opera. Ciò garantisce che l’hardware operativo (Raspberry Pi) utilizzi le frequenze Wi-Fi consentite.

Codici comunemente utilizzati:

  • it (Italia)
  • us (Stati Uniti)
  • gb (Gran Bretagna)
  • fr (Francia)
  • de (Germania)
  • se (Svezia)
  • mn (Moon – forse un giorno sarà necessario…)

Minare in solitaria

Ovvero raccogliere i risultati nel proprio wallet.

  1. Con la scheda SD ancora nel computer, individuare il file chiamato cgminer.conf (trovato anche nella cartella principale della scheda SD).
  2. Modificare questo file con notepad.exe o equivalente e cambiare il campo “utente” in modo che abbia il proprio Indirizzo del wallet BTC personale. È qui che verrà pagata la ricompensa in Bitcoin se verrà eseguito il mining da solo con successo.
  3. Salvare questo file come cgminer.conf nella stessa cartella.

Nota: se lo si desidera, è possibile modificare il campo “url” in un pool a scelta per mettere in comune le proprie risorse di mining e condividere con gli altri i risultati.

Nota: il nome del file DEVE essere cgminer.conf, non cgminer.conf.txt quale Windows potrebbe provare a fare.

Il primo boot

  1. Rimuovere la scheda SD dal computer e reinserirla nel Mars Lander.
  2. Collegare l’alimentatore da 5 V.
  3. Il primo avvio richiede circa 30 secondi.

Se è stato impostato tutto correttamente, apparirà l’indirizzo IP sullo schermo.

Nota: se l’indirizzo IP non appare significa che non è stato configurato il sistema WIFI: impostarlo correttamente e tornare al passaggio 1 della configurazione.

Bitmerch miner

A questo punto, a condizione di avere un indirizzo IP sullo schermo e un hash rate confermato, la nostra unità è ora attiva e funzionante.

Le pagine seguenti mostrano le opzioni avanzate di interazione dell’utente solo a scopo informativo.

Considerazioni sull’efficienza

La domanda che si pone ora spontanea è: mi conviene investire oltre 450 euro (il costo attuale di una Nvidia RTX 3060) in questo sistema? La risposta, come al solito, è: dipende!

Facciamo due conti: Il consumo di un Raspberry PI Zero W 2 è irrisorio, e anche quando si utilizzi il wi-fi non supera i 700 mW. L’ASIC più la ventolina dovrebbe restare sotto i 9W, per cui l’intero sistema consuma meno di 10W o 0.01kW. In un mese di 30 giorni abbiamo 720 ore, quindi un consumo di corrente h24/7 di circa 0,01kW x (30 x 24)h = 7,2kWh.

D’altro canto, il miner è in grado di eseguire tra i 270 ed i 350 GHash al secondo. Supponiamo di aver overcloccato il miner per ottenere 350 GH/s: otterremo all’incirca 0.73 euro al mese di guadagno fisso. Ma a fronte di un costo di elettricità di 10 centesimi al kWh, in un mese di lavoro consumeremmo 72 centesimi di euro, ottenendo un “guadgno” netto di un centesimo al mese.

Purtroppo la corrente oggi costa ben più di 10 centesimi al kWh (ci stiamo avvicinando pericolosamente ai 35), quindi al momento questo simpatico giochino geek ci porterebbe in perdita. Attenzione, però: qualora il prezzo della corrente tornasse “normale”, o se il Bitcoin tornasse a crescere di valore (ed è prevista una crescita nel prossimo anno, in occasione dell’halving) allora i rendimenti sarebbero più favorevoli.

Un bitcoin scambiato al valore di 38.845 euro (la metà del valore massimo raggiunto) anziché 20.000 euro attuali porterebbe il pareggio con corrente a 20 centesimi, ed un guadagno di 72 centesimi al mese con corrfente a 10 centesimi. In tal caso, avere una macchina già predisposta per la ricerca potrebbe tornare utile; basti ricordare l’incremento dei prezzi delle GPU in occsaione del mining su Ethereum).

Come dite? Non vale la pena di sobbarcarsi un simile investimento per minare centesimi? In fondo è quel che penso anch’io, ma volete mettere il divertimento?

Ovviamente non si tratta di consigli finanziari, ma di valutazioni da tener presente in caso si stia cercando una buona scusa per acquistare questo delizioso giocattolino…

 

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Definire ciò che si è non risulta mai semplice o intuitivo, in specie quando nella vita si cerca costantemente di migliorarsi, di crescere tanto professionalmente quanto emotivamente. Lavoro per contribuire al mutamento dei settori cardine della computer science e per offrire sintesi ragionate e consulenza ad aziende e pubblicazioni ICT, ma anche perche’ ciò che riesco a portare a termine mi dà soddisfazione, piacere. Così come mi piace suonare (sax, tastiere, chitarra), cantare, scrivere (ho pubblicato 350 articoli scientfici e 3 libri sinora, ma non ho concluso ciò che ho da dire), leggere, Adoro la matematica, la logica, la filosofia, la scienza e la tecnologia, ed inseguo quel concetto di homo novus rinascimentale, cercando di completare quelle sezioni della mia vita che ancora appaiono poco ricche.

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