Making: come ti aggiorno il Roland MKS-70

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Making con poca spesa è impossiible? E chi l’ha detto? L’ingegnere del software Giulio Zausa ha trasformato un scomodo sintetizzatore analogico vintage con I/O sul pannello frontale in qualcosa di accessibile tramite una connessione USB, utilizzando solo 2 dollari di componenti. Si tratta del Roland MKS-70, versione “rack” (senza tastiera – NDR) del JX-10 e del JX-8P.

“Questo apparecchio è un Roland MKS-70,” spiega Zausa in merito al suo recente acquisto, “un poly synth analogico del 1986. Ha due oscillatori digitali, filtri analogici e 12 voci. Era una macchina molto professionale e costosa quando uscì, e finì per essere usato in un sacco di dischi molto famosi. Pensa alla colonna sonora di Twin Peaks, o al riff di The Final Countdown degli Europe. Quanto è bello?”

 

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Per gli standard moderni, tuttavia, l’MKS-70 ha un problema: se si desidera modificare il suono in tempo reale, è necessario navigare in un labirintico sistema di menu utilizzando i pulsanti del pannello frontale, per poi inserire i singoli parametri utilizzando un codificatore rotativo. È chiaramente utilizzabile, ma è tutt’altro che conveniente e, presente ormai sui dispositivi moderni, Zausa ha finito per voler implementare questa modifica anche sull’MKS-70.

Per iniziare, Zausa ha smontato il sintetizzatore e ne ha studiato il funzionamento interno, aiutato lungo il percorso dagli schemi disponibili nel manuale di servizio del dispositivo. Mantenendo intatte le voice board, Zausa ha cercato di bypassare la scheda di controllo digitale e simularla invece nel software. Un analizzatore logico a basso costo gli ha permesso di intercettare i segnali inviati alle voice board e determinare esattamente come avvengono le comunicazioni con la scheda di controllo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’aggiunta di una scheda bridge USB-UART da 2 dollari al sintetizzatore era l’unica cosa richiesta sul fronte hardware. Una volta sul posto, Zausa poteva usare un laptop per inviare i propri comandi alle vocal board senza dover agire immediatamente sul pannello frontale. Inizialmente il progetto non funzionava, un inizio scoraggiante che per fortuna si è rivelato essere un semplice problema di disallineamento della velocità di trasmissione.

“Il programma che ho creato crea una porta MIDI virtuale che viene vista in Logic come dispositivo MIDI esterno, così puoi creare una nuova traccia in Logic e indirizzarla direttamente all’MKS-70”, spiega Zausa. “Il programma che ho scritto ascolta i nuovi eventi MIDI che provengono da Logic o dalla tua DAW [Digital Audio Workstation] e converte quei comandi in comandi che la scheda vocale può comprendere, per poi inviarli.”

Maggiori dettagli sul progetto sono disponibili nel video qui sopra, mentre il codice sorgente — che Zausa chiama “Zombie Utility” e che è compatibile con le schede vocali Roland JX-10 e JX-8P oltre all’MKS-70 — è disponibile su GitHub con una licenza non specificata.

 

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