Avete mai sentito il termine macchina virtuale? Senza approfondire troppo (non è lo scopo di questo articolo) sono dei software che permettono di creare all’interno del vostro sistema operativo programmi che interagiscono con l’hardware per simulare, o meglio virtualizzare un altro PC con il suo relativo hardware. Con questo intendo che se state usando un PC con installato Windows 10 potrete aprire un software in cui avviate un PC virtualizzato con un sistema operativo a vostra scelta, il tutto in ambiente isolato pressoché immune da rischi.
Ma allora qual è lo scopo dell’articolo? Non vi è mai venuta la nostalgia di rigiocare a vecchie glorie che non sono più supportate da Windows 10?
Le soluzioni potrebbero essere 2:
- Avviare il gioco in modalità compatibilità
- Installare un sistema operativo vero e proprio in dual boot o multiboot (il chè è decisamente scomodo in molti casi, e soprattutto non sempre possibile).
La soluzione in questo caso è installare una macchina virtuale, esistono diversi software, ad esempio hyper-v di Microsoft, Oracle Virtual Box, ma il mio preferito del momento è sicuramente VMWare Workstation 16 Player (che potete scaricare qui, la licenza è assolutamente gratuita per scopo personale).
L’installazione è abbastanza intuitiva, ma dopo alcuni approfondimenti posso darvi ulteriori risposte (così da farvi risparmiare tempo).
Qui vi sta chiedendo semplicemente dove installare il software (non ha a che fare con l’installazione del sistema operativo virtualizzato).
Se volete installare i driver enhanced della tastiera, che vi daranno solo qualche funzione trascurabile e un maggior supporto a tastiere con layout internazionale.
E se volete aggiungere la console di VMware al prompt dei comandi del sistema operativo o CMD (questa opzione vi consiglio di selezionarla).
Poi vi verrà chiesto se volete partecipare al controllo da parte di VMware per la risoluzione di bug e se volete attivare il controllo degli aggiornamenti all’avvio del software. Una volta scelto potete procedere con l’installazione del software. In base alle vostre scelte vi verrà chiesto o meno un riavvio del sistema.
Una volta aperto il software vi ritroverete in questa pagina, vi consiglio di “smanettare” subito con le impostazioni.
Player > File >Preferences..
Mi concentrerei principalmente sull’installazione di alcuni optional che potrebbero rivelarsi utili e sul comportamento delle USB, che vi consiglio di lasciare su “ask me what to do (cioè chiedimi ogni volta che collego un dispositivo USB se collegarlo all’host, cioè al OS primario, oppure se sul software della macchina virtuale).
Finalmente potete procedere all’installazione del sistema operativo virtualizzato.
Cliccate su: “Create a New Virtual Machine“. Qui avrete a disposizione 3 possibili scelte:
- Installer disc > Utilizza un disco fisico di installazione inserito nel lettore DVD del vostro PC.
- Installer disc image file (iso) > Installa il sistema operativo tramite un file ISO che dovrete aver scaricato.
- Potrete anche installare il sistema operativo più tardi (sconsigliato).
Le impostazioni saranno diverse in base al sistema operativo che andrete ad installare, in questo caso non potrò aiutarvi date le infinite possibilità (ma non abbiate paura di provare!).
Ora vi toccherà scegliere il nome della macchina virtuale e dove andare effettivamente ad occupare spazio.
Potrete scegliere la capienza della memoria (e tranquilli, non ve la preallocherà, si prenderà semplicemente quello che gli serve e quando gli serve. Inoltre dovrete scegliere se salvare il tutto in un unico file o in più file divisi, il risultato sarà pressoché identico, ma con le memorie attuali vi consiglio di salvare un unico file.
Non vi preoccupate abbiamo quasi finito, basta solo decidere l’hardware dell’host da dedicare alla macchina virtuale.
Data l’intuibilità della configurazione vi darei solo alcune nozioni, magari in futuro farò una recensione approfondita del software (voglio però ricordare che se lo scopo è quello di utilizzare la VM con vecchi sistemi operativi è sicuramente meglio dedicare caratteristiche simili di quel tempo, cercate i requisiti consigliati sul sito del produttore).
- Processors: decidete quanti core dedicare al PC, le spunte probabilmente non vi serviranno.
- Display: Mi raccomando di attivare la spunta “Accelerate 3D Graphics” e di scegliere una memoria video adeguata (utilizzerà la memoria RAM e non VRAM della scheda video dedicata).
Una volta cliccato “Finish” il PC Virtuale si avvierà e potrete procedere all’installazione del sistema operativo come di consueto.
Per concludere vi basterà installare VMware Tools, che in pratica è un pacchetto che vi offre delle funzioni aggiuntive tra cui il poter condividere dei file da macchina guest ad host, oltre ai driver.
Per farlo cliccate su player a PC acceso – manage – Install VMware Tools – Aprite il disco virtuale e installate il software. Ora potrete usarlo come fosse un PC vero e proprio! Le prestazioni nonostante saranno molto inferiori saranno sufficienti per giocare a giochi creati per quei vecchi sistemi operativi.
Spero di non avervi annoiato e soprattutto di esservi stato utile in questa guida, se l’articolo vi è piaciuto continuate a seguirci!
Ciao Danilo. Complimenti per la chiarezza e la semplicità della narrazione. Vorrei chiederti i pro e i contro ( secondo te) di oracle VB e di VMware messi a confronto nel gestire i retro games funzionanti sotto Windows 95 e 98.
Ciao Fabio, rispondo io in quanto Danilo è al momento impegnato in un progetto importante che gli lascia poco tempo.
Innanzi tutto, teniamo presente che si tratta di un articolo di tre anni fa, quindi alcune opzioni o caratteristiche potrebbero essere mutate rispetto ad allora. Ricordiamo anche che Windows 95 e Windows 98 non sono più supportate da Microsoft, quindi eseguendoli (anche in macchina virtuale) si corre il rischio di aprire brecce o falle nel proprio sistema, utilizzabili da potenziali hacker.
CIò premesso, occorre valutare le risorse richieste dal retrogabme che si desidera utilizzare: VMware ad esempio dispone di un maggior controllo dell’hardware grafico mentre VirtualBox utilizza per default un driver grafico virtuale non accelerato. Ricordiamo anche che le interazioni delle periferiche di input (tastiera e mouse) devono essere virtualizzate e trasmesse verso la virtual machine: questo significa che se il PC sul quale ci troviamo è carico, tutte le interazioni potrebbero subile ritardi. In genere si tratta di millisecondi, ma in un videogame potrebbero fare la differenza.
VirtualBox è comunque ben configurabile,e puoi aggiungere/togliere elementi (schede, USB), modificare la risoluzione e qle caratteristiche hardware in modo rapido e veloce. VM è un po’ più farraginoso, in questo caso, però anche la versione base è in grado di virtualizzare più processori/cores, mentre VirtualBox (almeno nella versione per PC che utilizzo io) si ferma ad un solo processore. Infine, in genere VirtualBox ha un’impronta minore sulla memoria utilizzata.
Concludendo: per applicazioni leggere VirtualBox è da preferirsi, mentre se devi giocare “duro” sceglierei VMWare.