Perché Arduino non è utilizzato (spesso) per scopo commerciale e industriale?

Una domanda giunta da vari ragazzi e utenti è la seguente: perché la scheda Arduino non viene utilizzata spesso per prodotti per scopo commerciale ed industriale? Ci sono varie risposte a questa domanda che analizzeremo in quest’articolo.

Partiamo da quello che c’è scritto all’interno del regolamento di Arduino per quanto riguarda prodotti di uso “Civile” o “industriale”

15.5 Utilizzo di Arduino in prodotti per uso “Civile” o “Industriale”

Arduino NON rispetta i requisiti richiesti dalle varie certificazioni per l’uso in ambito civile/industriale/militare etc., pertanto NON deve essere utilizzato per scopi diversi dalla realizzazione di prototipi, test di laboratorio, supporto allo sviluppo, studio e ricerca.

In linea di massima, con Arduino si può fare ciò che si vuole a patto che il tutto rimanga sul tavolo del laboratorio e non lo si colleghi a nessun impianto civile/industriale dove è obbligatorio usare solo parti certificate/omologate (es. l’impianto elettrico di casa).

Quanto sopra si applica a tutte le schede Arduino, nessuna è di per se certificata per uso industriale/civile. Questo però non significa che non si può usare Arduino o il suo ambiente di sviluppo (IDE) per prodotti commerciali; è possibile farlo a patto che si sviluppi un hardware, o basato su Arduino o Arduino Like, che sia in regola con le vigenti normative per la destinazione d’uso.

Rimane comunque vietato, senza se e senza ma, l’uso di Arduino in tutti quei settori ove ci sono anche delle restrizioni software oltre che hardware. Ad esempio, nel mondo automotive, non si potrà mai usare Arduino perché il suo ambiente di programmazione non risponde alle specifiche richieste, che sono, per ovvi motivi, molto severe.

industriale

Perché Arduino non viene usato nei prodotti commerciali?

Tutti i prodotti di tipo ingegneristico passano attraverso alcuni livelli di controllo di qualità e che possano:

  • funzionare dal punto di visto fisico
  • Funzionano bene dal punto di vista della ingegnerizzazione
  • Funzionano sempre e siano:
    • affidabili
    • riparabili facilmente

Arduino si ferma al secondo step. Per realizzare progetti amatoriali va benissimo. Arduino non è fatto per essere un componente industriale.

La board Arduino è senz’altro marcata CE, perché altrimenti non sarebbe commercializzabile, ma poi dovrebbe esserlo anche il prodotto che ci costruisci attorno, e non è detto che sia semplice ottenere una certificazione del genere.

In più, tirare giù il firmware di un Arduino e studiarlo è semplicissimo : chiunque potrebbe copiare il codice al prodotto senza problemi.

Arduino è una board assolutamente professionale, viene utilizzata nelle aziende sopratutto nella fase di progettazione. Molti brand la utilizzano per realizzare prototipi, e in caso del progetto che si sta sviluppando funzioni viene realizzato un circuito al computer e spedito al produttore (spesso in cina) dove viene prodotto il circuito stampato e completamente funzionante. La scheda non viene inserita nel “prodotto” da vendere altrimenti attraverso la porta seriale si potrebbe riscrivere il codice ma viene utilizzato il circuito stampato, nel quale in questo caso si è impossibilitati a modificare il codice all’interno. Il circuito stampato a differenza della scheda Arduino è molto più economico.

 Arduino è una scheda di “prototipazione”: ciò significa che serve per aiutare nello sviluppo del proprio progetto, un po’ come una breadboard aiuta nella definizione di un circuito. Ma una volta che hai definito le caratteristiche del tuo progetto l’uso della board Arduino è molto costoso. Un Arduino costa 26 euro, mentre il microcontrollore costa dai 4,50 ai 6 euro IVA compresa per quantitativi da “hobbisti” sui negozi online, sicuramente molto meno se ne compri in quantità industriali ed all’ingrosso.

Un prodotto commerciale deve avere certe certificazioni, costruzione a regola d’arte e per cui aver seguito le normative di competenza e aver ottenuto o essere conforme alle direttive europee in materia (CE).

Per esempio se si vuole realizzare un misuratore di impedenza corporea si devono superare tutte le varie certificazioni, incluse quelle relative all’elettromedicale che sono rigidissime. Altrimenti NON puoi vendere nulla (e si finisce anche nel penale).

Questo non significa però che, facendo i dovuti investimenti, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello burocratico/finanziario, non si possano utilizzare le classiche schede Arduino per realizzare prodotti commerciali da poter utilizzare nell’ambito d’impianti Civili/Industriali.

Per esempio le schede prodotte da Sferalabs in Italia, basate sia su moduli Arduino che su Raspberry Pi che quelle prodotte da Siemens  (completamente programmabili con il classico IDE di Arduino) e schede prodotte da Industrial Shields e vendute da Farnell sono basate su vari modelli classici di Arduino, da Arduino Leonardo ad Arduino MEGA 2560 e sono tutte programmabili con l’IDE di Arduino.
Tutte le schede qui sopra indicate sono certificate ed utilizzabili in ambito civile/Industriale.

Quindi, finché vi divertite in laboratorio a sperimentare tutto va bene, ma quando intendete fare qualche cosa a livello di impianto Civile o Industriale utilizzate prodotti certificati, eviterete un mucchio di problemi e un sacco di grane legali se qualche cosa dovesse andare storto.

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Simone Candido è un ragazzo appassionato del mondo tech nella sua totalità. Simone ama immedesimarsi in nuove esperienze, la sua filosofia si basa sulla irrefrenabile voglia di ampliare a 360° le sue conoscenze abbracciando tutti i campi del sapere, in quanto ritiene che il sapere umano sia il connubio perfetto tra cultura umanistica e scientifica.

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