Il mining dopo Ethereum 2.0 – L’ipotesi Ravencoin

mining ravencoin

Gli appassionati di mining ci hanno chiesto lumi riguardo al mining post-Ethereum, e noi presentiamo oggi Ravencoin, una delle possibilità.

Tra Martedì e Mercoledì di questa settimana assisteremo al famigerato passaggio della gestione di Ethereum da Proof Of Work a Proof Of Stake. Sarà una settimana lunga e piena di insidie, in quanto verrà installata definitivamente la nuova chain e tutte le nuove transazioni saranno soggette al nuovo algoritmo di controllo. Per tale ragione, nel periodo “caldo” verranno temporaneamente inibite molte delle attività di scambio. Il tutto, ci hanno promesso, avverrà seamlessly per chi detiene valuta nella mainnet.

Ma cosa avverrà per i miner?

Alla ricerca della valuta perduta

Da quanto sappiamo, esistono due possibilità: o la coin Ethereum non sarà più minabile, o assisteremo ad un fork che consentirà ai miner di continuare a lavorare su un sistema differente (ma nessuno ancora ne conosce la tokenomics, quindi la eventuale redditività, il cambio, la difficoltà e così via.

mining ravencoin

In entrambi i casi, chi detiene le proprie coin in un wallet o all’interno di un exchange affidabile dovrebbe tornare in possesso dell’esatto valore posseduto prima del passaggio. Il problema si pone, invece, per coloro che detengono uno o più mining farm: in entrambi i casi si troveranno a dover cambiare i parametri di ricerca.

Ma nessuna coin vale più dell’originale, e come vedremo la scelta comporterà sacrifici non indifferenti. Vediamo perché.

Ethereum Classic

Ethereum classic ravencoin

Iniziamo subito con una precisazione: dati i valori attuali delle criptovalute, la loro “difficoltà” attuale ed il costo effettivo della corrente elettrica, nessuna scelta consentirà i facili guadagni che si ottenevano con Ethereum (se non ci credete, provate voi stessi a testare schede video, consumi e costi elettrici sul portale whatttomine.com). Nella maggior parte dei casi sara impossibile persino raggiungere la parità.

Di qui i “sacrifici” di cui si parlava prima. Se questa è la situazione attuale, però, possiamo provare a fare un po’ di analisi (ATTENZIONE: si tratta di elucubrazioni personali e non di consigli finanziari!).

mining ravencoin

Per prima cosa, rendiamoci conto che Ethereum Classic utilizza un algoritmo simile ad Ethereum, senza per questo richiedere esosi quantitativi di memoria a bordo. Quindi il passaggio dall’uno all’altro sistema necessita semplicemente del cambio del nome della pool di accesso per poter funzionare, rendendo lo switch molto fluido e leggero. Di contro, tuttavia, la redditività del mining di ETC è decisamente inferiore a quella di ETH, a causa delle minori attività  e contratti che garantisce. Inoltre, Molti degli ASIC utilizzati per il mining su Ethereum possono essere facilmente riconvertiti per Ethereum Classic: una potenza di calcolo che accede ad un pool molto inferiore lascia molte meno posssibilità di reddito a chi si limita a piccole GPU farm. Tuttavia, calcoli alla mano, minare Ethereum Classic risulterebbe al momento l’ipotesi meno svantaggiosa, e la meno impattante a livello di configurazione.

 

Ravencoin

ravencoin schema

 

Esistono fortunatamente altre crittovalute cosiddette ASIC-resistant, per le quali quindi l’utilizzo di una periferica programmabile come la GPU assume un grande vantaggio.

Oggi impareremo come configurare il nostro sistema (Linux o Windows) per poter minare tale coin. Vedremo che i passaggi da effettuare sono identici a quelli già visti per il mining di Monero. Al momento minare Ravencoins potrebbe non apparire vantaggioso (vedi schema), ma come al solito i parametri di valutazione (costo della corrente, difficoltà, numero di miners nelle pool, fattore di restituzione) potrebbero variarne la redditività. Ci troviamo infatti di fronte ad una crittovaluta non attaccabile da ASIC che attirerà l’interesse di tutti i miner che avranno abbandonato la ricerca di Ether.

La procedura di installazione guidata valuterà l’analisi dei prerequisiti, la configurazione del wallet, la scelta del pool di riferimento, la configurazione dello script di lancio del programma, il controllo delle informazioni sul mining in tempo reale. Nel caso specifico utilizzeremo il pool 2miners.com che garantisce il versasmento delle coin guadagnate ogni due ore (a partire da un minimo predefinito, come vedremo più avanti).

Prerequisiti

  • Una scheda grafica Nvidia con almeno 3GB di RAM (per le schede AMD si consiglia di cambiare il miner)
  • Sistema operativo Linux o WIndows
  • Driver aggiornati per la scheda grafica
  • Un wallet ravencoin.

E’ possibile utilizzare il portale whattomine.com per valutare al meglio le opzioni di redditività basate su consumi della scheda, overclock e costi elettrici. Il softwre scelto consente anche una ottimizzazione dei consumi e dell’efficienza della scheda, ma l’overclocking esula dalla trattazione di questo articolo basico.

Installazione dei driver

Linux:

  • Clicccare sui 9 puntini
  • Scegliere “Software updates”
  • Cliccare su “Additional drivers”
  • Controllare di avere i driver Nvidia richiesti e aggiornati
  • Nel caso, aggiornare i driver con “Apply changes”

Nvidia drivers

Windows:

Occorre ora cercare il miner specifico per la nostra ricerca.

Download del miner T-Rex

La ricerca di Ravencoin avviene attraverso l’algoritmo Kawpow. Esistono diversi pacchetti che supportano tale algoritmo (Gminer, T-Rex, Team Red Miner, Xmrig, NBminer). Noi ci focalizzeremo su T-Rex per una questione di semplictà ed efficacia. In ogni caso le differenze di efficienza tra un software e l’altro non superano il 7/8%.

Linux:

  • Scarichiamo T-Rex da github.
  • Estraiamo il pacchetto in un folder (tipicamente T-Rex) su un  supporto sufficientemente capiente
  • Spostiamoci all’interno della directory, tramite il comando CD o con il comando “Open in terminal
  • Eseguiamo la lettura della cartella (ls -l) e controlliamo la presenza del software

A questo punto possiamo creare un file di lancio per il nostro miner, tipicamente start.sh con il seguente comando:

e lo renderemo eseguibile con il comando:

Windows:

  • Scarichiamo T-Rex da github.
  • Estraiamolo
  • Navighiamo sino a raggiungere la lista dei files batch seguente:

ravencoin files

  • Editiamo quindi il file evidenziato

  • Lanciamo lo script così ottenuto con un doppio click.

Attenzione: al posto della stringa “INDIRIZZO_DEL_WALLET.ID_RIG” occorre fornire in entrambi i casi l’indirizzo del nostro wallet per Ravencoin, seguito da un punto e dal numero di macchina/scheda che stiamo utilizzando (tipicamente 1). ID_RIG riconosce al massimo 32 caratteri (lettere, numeri ed i simboli “-” e “_”.

Esempio: rig-1.

L’ultimo parametro, -d, è necessario qualora si disponga di più GPU sulla propria macchina, e consente di scegliere quale utilizzare. E’ anche possibile sceglierne più d’una in parallelo con gli stessi parametri della riga di comando.

Sempre riguardo ai parametri, è possibile definire il timing delle RAM (–mclock, –cclock), il consumo massimo (–pl) la velocità delle ventole e tutti i parametri relativi ad un corretto overclocking delle schede video attraverso la riga di comando.

Cose da ricordare:

  • In genere, il software antivirus non consente l’installazione del software per il mining sotto WIndows, ritenendolo una backdoor. Occorre abilitarlo nella sezione firewall / Antivirus
  • Il termine “Shares” non corrisponde ai blocchi minati.
  • La maggior parte dei pool richiede una tassa minima per concedere lo “sfruttamento del giacimento”, quindi è possibile che riceviate la vostra ricompensa solo dopo aver completato il mining di un certo numero di blocchi.
  • Secondo alcuni, l’uso di un wallet proprio è da preferirsi rispetto all’uso di un wallet su exchange  (e.g. Binance) per mantenere le proprie coin, dal momento che si ha un maggiore controllo su di esse con una minore spesa di gestione.
  • D’altro canto, utilizzare un wallet su exchange ci consente di avere i nostri averi pronti e disponibili per ogni transazione non appena occorrano, senza doverli “trasferire”, e ci garantisce da problemi legati allo smarrimento delle credenziali, alla rottura dello storage, alla mancanza di backup e così via.

Perché 2miners.com e non “solo”?

La scelta del pool 2miners è dovuta al fatto che, al momento attuale, rappresenta la pool più redditizia. Raccoglie infatti moltissimi utenti con risorse differenti, e ogni coin viene equamente suddiviso tra tutti i partecipanti in base all’effettivo lavoro svolto (Proof Of Work). In teoria sarebbe possibile attingere alle workunits da elaborare in solitaria (“solo”). In quel caso l’intero valore del blocco scoperto sarebbe diretto al fortunato miner senza dover condividere nulla con nessuno, ma la probabilità che ciò avvenga è decisamente inferiore. In genere nessuno si arrischia a minare in solitaria se non ha almeno un centinaio di GPU…

Configurazione del wallet

Per avere un sistema che consenta di gestire le proprie Ravencoins è necessario scegliere un wallet apposito. Il sito ravencoin.org offre ampia scelta di wallet per qualsiasi sistema operativo.

raven-qt miner

La directory nella quale viene estratto il pacchetto compresso contiene 4 eseguibili:

  • raven-cli: il wallet a riga di comando
  • ravend: un daemon che gira in background
  • raven-qt: il wallet con interfaccia grafica scritta in Qt
  • test-raven: un programma che controlla la presenza di tutti i riferimenti necessari per il funzionamento dell’applicazione

Abbiamo innanzi tutto lanciato la procedura di test che si è conclusa in pochi secondi con esito positivo.

Dopo il test abbiamo lanciato il programma per la gestione del wallet.

ravencoin wallet

Al primo lancio occorre attendere che il wallet si sincronizzi alla chain di riferimento online. Questa operazione può richiedere diverse ore, e diversi gigabyte sul supposto sul quale si sta installando il sistema.

Al termine dell’inizializzazione della chain appare il seguente schermo:

Ravencoin

E’ necessario ora creare un indirizzo (una lunga stringa di codici alfanumerici) legato al wallet. Quello sarà l’indirizzo da inserire nel nostro script di lancio per iniziarfe a minare Ravencoin.

Dal menù scegliere File -> Indirizzo di ricezione, cliccare su Nuovo indirizzo, e copiare la stringa nel file batch che avvamo preparato in precedenza.

A questo punto possiamo lanciare il nostro script e iniziare a minare.

Ravencoin running

Configurare il pannello di controllo

E’ possibile tenere sotto controllo il “guadagno”  dei nostri miner in tempo reale. In genere il pool che gestisce il servizio di mining offre anche un sistema di monitoraggio in tempo reale.

Nel nostro caso (abbiamo scelto la piattaforma 2miners.com) basterà andare sul loro sito, e porre nella box in alto “Your wallet address” l’indirizzo di ricezione che avevamo preventivamente creato sul nostro wallet. Il sistema mostrerà automagicamente tutte le informazioni relative alla nostra situazione “finanziaria”.

Raven control center
Created with GIMP

Clicchiamo quindi sul tasto “Account Settings“, inseriamo il nostro IP pubblico (viene riconosciuto automaticamente seguendo il link predisposto sulla pagina) e definiamo il valore minimo di payout, ovvero la quantità di Ravencoins accumulata prima del versamento sul wallet.

Il minimo quantitativo di coin versabili corrisponde a 10 RVN (meno di 70 centesimi di euro al cambio attuale), tuttavia è opportuno minimizzare i trasferimenti per non incorrere nel pagamento di fees troppo pesanti. Per fare un esempio, per arrivare a 150 RVC (circa 9.26 US$) impiegherò un certo tempo. Quando avrò raggiunto tale importo, le coin verranno versate automaticamente sul mio wallet.

All’atto dell’aggiornamento dell’account, appariranno anche le opzioni Workers, Shares, Reward, Payouts e Notifications. Ciascuna opzione consentirà di tener traccia della relativa funzione. In particolare, una volta definito l’account ed il wallet, è possibile aggiungere altre RIG o GPU (magari attraverso HiveOS) e utilizzare un solo pannello per gestirli tutti.

Creare un asset virtuale

In alternativa, è possibile lanciare la procedura

In questo modo si accede alla chain di test, utilizzabile per prendere confidenza con i parametri, lavorarci un po’, e solo dopo procedere alla configurazione del wallet sulla mainnet.

ravencoin address wallet

Considerazioni finali

E’ stato un articolo lungo, ma (crediamo) abbastanza completo. Abbiamo cercato di offrire al lettore i concetti di base dietro ai quali si nasconde l’attività di mining, e ragioni per le differenze di valore tra le varie crittovalute, ed i parametri per una scelta oculata.

Se l’articolo pè risultato di vostro gradimento, e siete interesati a capire come configurare altre crittovalute come Flux o Ergo in sostituzione di Ethereum, scriveteci, e cercheremo di accontentarvi.

Link utili:

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Definire ciò che si è non risulta mai semplice o intuitivo, in specie quando nella vita si cerca costantemente di migliorarsi, di crescere tanto professionalmente quanto emotivamente. Lavoro per contribuire al mutamento dei settori cardine della computer science e per offrire sintesi ragionate e consulenza ad aziende e pubblicazioni ICT, ma anche perche’ ciò che riesco a portare a termine mi dà soddisfazione, piacere. Così come mi piace suonare (sax, tastiere, chitarra), cantare, scrivere (ho pubblicato 350 articoli scientfici e 3 libri sinora, ma non ho concluso ciò che ho da dire), leggere, Adoro la matematica, la logica, la filosofia, la scienza e la tecnologia, ed inseguo quel concetto di homo novus rinascimentale, cercando di completare quelle sezioni della mia vita che ancora appaiono poco ricche.

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