il ruolo della user experience (UX) nella robotica

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La ux riguarda l’insieme delle emozioni e delle sensazioni che un utente prova durante l’utilizzo di prodotti o servizi fisici e digitali.

È l’esperienza che hai con il prodotto o che viene presentato. È un processo. Prima durante e dopo l’interazione. Una esperienza autoesplicativa Ux è prevedere cosa andrà a pensare e fare l utente

Se la UX contribuisce a costruire un prodotto usabile, la UI aiuta a venderlo. È il vecchio discorso dell’abito che fa il monaco. Questo non vale solo nei confronti dell’utente, ma pure verso il cliente: se fate un prodotto ad altissima usabilità che però ha una veste grafica poco accattivante, siete nei guai.

La UI deve trasmettere all’utente delle emozioni coerenti con tutti gli aspetti del prodotto.

Anche nella robotica (soprattutto per quanto riguarderà quello che saranno i robot del futuro destinati alla classe consumer) richiedono e richiederanno una buona UX.

Gli utenti avranno bisogno di dashboard che mostrino tutto, dalla navigazione del robot, alla salute del robot, alla visualizzazione dei dati.

Se l’interfaccia utente risulta familiare e coerente su una piattaforma (elementi come icone, colori, pulsanti, reattività, ecc.), guiderà l’utente nell’utilizzo del prodotto senza che debba pensare troppo.

Nella fase di progettazione di una interfaccia UX vi è una fase di test da parte dei futuri clienti, i quali provano il prodotto. In questo modo i vari sviluppatori analizzano (tramite hit map per esempio) le componenti in cui gli utenti hanno più difficoltà (ad accedere per esempio) per quanto riguarda l’esecuzione di una task.

L’esito del test (o prova) dipende anche dal target in cui è indirizzato il prodotto. Per quanto riguarda un robot può essere industriale (per macchine) o bambini/anziani (per i futuri robot sociali).

Quindi possiamo identificare tre tipi di robotica; robotica industriale, robotica di servizio professionale e robotica di servizio alla persona (questi includono tecnologie come aspirapolvere robot o receptionist robotici). Questo gruppo richiede applicazioni migliori per quanto riguarda la UX Research, in modo tale da facilitare le abilità di interazione sociale, in quanto si entrerà in contatto diretto con gli umani e opereranno negli spazi in cui vive altra gente.

Ci sono tre sfide per quanto concerne il ruolo della UX nel mondo della robotica e sono le seguenti:

  1. È necessario utilizzare un metodo di progettazione iterativo; un approccio al quale lo sviluppo dei robot in genere non si presta. Una ragione di ciò è l’implicazione dei costi di progettazione e produzione di prototipi di robotica, il che significa che di solito c’è meno manovrabilità in termini di quante “versioni” si possono fare di un robot per testare e consentire miglioramenti.
  2. l’importanza di stabilire “Obiettivi UX”, che è qualcosa che viene spesso trascurato nello sviluppo dell’HRI (human robot interface).
  3. Gli sviluppatori di robot devono acquisire le conoscenze, sia teoriche che pratiche, su come eseguire con successo una valutazione UX, al fine di adattarli correttamente alla ricerca HRI, sempre con l’obiettivo di ottenere il massimo da questo processo.

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Il ruolo dell’esperienza utente (UX) nella robotica è rendere i robot facili da usare.

Quando si tratta di robot, la UX inizia con lo sviluppo di una comprensione del compito e dell’ambiente previsti per un robot, tenendo in considerazione ogni possibile impatto sociale che il robot potrebbe avere sugli esseri umani che operano e interagiscono con esso. I robot basati su BrainOS® sono progettati per condividere lo spazio con il pubblico in generale: abbiamo robot in aeroporti, centri commerciali, negozi al dettaglio, terminali di trasporto pubblico e altri ambienti molto trafficati. I robot devono migliorare quegli spazi, non solo svolgendo i loro compiti, ma navigando in sicurezza attraverso quegli spazi condivisi.

I designer di UX lavorano in modo consapevole ed empatico (con una buona dose di psicologia) per garantire che ogni aspetto dell’interazione uomo-robot sia perfetto. Questo non è un compito da poco quando si tratta di robotica, poiché spesso ci sono più gruppi di utenti (ne parleremo più avanti) e più livelli di esperienze utente che devono essere affrontati per ciascun gruppo di utenti. Questi strati comprendono gli elementi fisici, visivi e sonori della macchina robotica che i progettisti di UX devono considerare per un funzionamento senza interruzioni e senza attrito. Un robot include:

  • Fattore di forma: questo è definito dal design fisico della macchina robotica, ovvero le sue dimensioni, forma, configurazione, colore e sistemazioni umane come sedili e maniglie. Nel complesso, queste offerte (in gergo UX) definiscono le aspettative degli utenti e segnalano chiaramente cosa fa il dispositivo e come dovrebbe essere utilizzato.
  • Sistema operativo (OS): il sistema operativo è il software di sistema che guida i componenti fisici del robot per eseguire le attività previste (ovvero il cervello). Controlla il modo in cui un robot si muove, mostra il suo intento e negozia con le persone durante la navigazione in uno spazio condiviso.
  • Interfaccia utente: pulsanti hardware, menu su schermo, pedali e volanti forniscono punti di contatto fisici che aiutano gli utenti finali a far funzionare il robot autonomo. Altri elementi come segnali visivi e sonori, tono e modi della voce, sistema di progettazione, stile grafico, icone, leggibilità e internazionalizzazione contribuiscono anche a consentire all’utente finale di implementare, utilizzare e interagire in modo semplice e rapido con un robot.

È compito della UX assicurarsi che questa prima esperienza, e ogni esperienza, con i robot sia il più discreta possibile.

“L’obiettivo è che questi utenti notino il pavimento pulito o gli scaffali riforniti forniti dal robot, ma non il robot stesso. “

A causa dei gruppi di utenti molto diversi, il processo UX deve delineare e incorporare le loro diverse esigenze, abilità, priorità e percezioni al centro di ogni aspetto della progettazione dei robot.

Vediamo un riassunto delle tecniche di valutazione più comunemente utilizzate negli studi UX con i robot sociali (Yung et al).

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Per chi volesse approfondire l’argomento vi invito a leggere queste documentazioni:

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Simone Candido è un ragazzo appassionato del mondo tech nella sua totalità. Simone ama immedesimarsi in nuove esperienze, la sua filosofia si basa sulla irrefrenabile voglia di ampliare a 360° le sue conoscenze abbracciando tutti i campi del sapere, in quanto ritiene che il sapere umano sia il connubio perfetto tra cultura umanistica e scientifica.

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