Buon compleanno
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La musica di un sogno scompare pigra e morbida.
Va via lasciando quel bisogno di triste tenerezza. Il canto e' andato.
Resta la bellezza della persa allegria,
del fumo che disegna sui contorni del vuoto, e la sua scia.
Rimane l'illusione di poter ricomporre la visione.

Cosi' passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni.
Passa il tempo, mentre torni sconfitta ad ogni istante
e dal tuo sogno sempre piu' distante.

Cammini a testa bassa, ma sai che il tempo ti dara' ragione.
Non sei come la massa che ti scivola intorno. Tu sei piu' vera, grande.
Tu sei il giorno che intrepido si pone contro la notte antica,
e la distrugge, e canta una canzone di ingenua e fresca forza.
Finche' la notte cala, e lui si smorza.
Il moto che ti strugge nel cuore senza posa, che ti scioglie,
quell'odio che ti rugge, non trovano uno sfogo.

Costretti sono in uno stesso luogo.
Il mondo vile toglie il volto all'ansia ratta e silenziosa;
distraiti, e lei ti coglie, la senti, e non la vedi.
Ti prende e ti convince. E tu le credi.

Ricordi la gioiosa risata di quel giorno ormai passato?
Ricordi l'amorosa carezza di un istante, creduta forse allor poco importante?
Il mondo ti ha giocato: quando potevi vivere eri altrove,
e, perfido, ha mandato in netta simmetria un palpito, uno sputo e una bugia.
Il bianco, o il nero, muove.

Siamo pedine su di una scacchiera, e mosse sempre nuove ciascuno di noi invoca.
Ma non c'e' mai nessuno che le gioca. Disperazione nera.

Assurda vita, immane faticata per dimostrar che e' vera la gioia che ci assale quando sappiamo che ben poco vale.
Incerta ed intricata la via per la serenita' perduta e' sempre lastricata da assurde e pie illusioni.

Perche' cerchiamo queste delusioni? Lo so, rimani muta.
Perche' per quanto cerchi d'ignorarlo il mondo ti saluta, ti offre alternative.
In ogni oceano esistono le rive. E parlo, parlo, parlo...

Vorrei per un istante regalarti un sogno, e non sciuparlo per fartelo gustare.
Non come queste mie parole amare.
Non potrei mai donarti un mondo piu' pulito o delicato.
Anche diviso in parti vicine all'infinito resta pur sempre putrido e incarnito.
Pero' io sono nato, sei nata tu,
e sappiamo che si puo'vedere in mezzo a un prato crescere un fiore rosso
ed esserne felici.
Io, almeno, posso. Tu non dirmi di no. Un poco ti conosco, e lo sai bene.

Dal poco che ne so apprezzi quel ch'io vedo, anche se non ci credi, perch'io credo.
Non ci sono piu' scene di feste allegre e corse spensierate;
la folle vita preme, ci spinge a non pensare.
Ma oggi no. Possiamo riposare le angosce appena nate,
e, chiusi gli occhi, sereni, ascoltare le note delicate di un sogno
che si schiude per un istante solo, e non delude.

Poi fa' come ti pare. Ma ora accetta il canto
di un alieno che vuole a te donare, tremante ma sereno, senza far troppo danno,
il dono suo per il tuo compleanno.

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