Amici telematici
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Vorrei poter parlar di te un istante, pensarti quale sei davvero, umana, non punto di domanda, o scritta strana su un video, dalla formula invitante.

Perche' non sei, signora, solo un vago accendersi di punti dietro un vetro, per dir di te vorro' ben altro metro di quello aduso ad un cotale svago.

Non so se un volto piano e sorridente nascondi tra le pieghe di una vita sorretta da certezza vera e antica, o se dentro di te nasci perdente.

Esisti, questo e' chiaro, ma per gioco: la vita tua continuamente vola seguendo un segno che non ti consola. Scontenta paghi molto. E ottieni poco.

Dov'e', dunque, la vita in cui credevi, in cui credi tuttora, senza posa, che sfugge disperata e rovinosa? Sepolta dalla coltre delle nevi, da gelo, insofferenza, assurdo niente. La vita in cui credevi (e credi ancora) attende a giorno a giorno, e in te peggiora il senso cupo di stanchezza assente.

Ma nonostante il mesto tuo tornare a dubbi sempre vecchi, e ancora nuovi, gioisci, e in te sorridi, quando trovi nuova virtu' che provvida traspare da un'insignificante scritta nuova, da un'anima che assieme alla tua tende a un volo disinteressato. Rende tesori immensi chi un amico trova.

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